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Giulia Son

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Cosa possiamo imparare dal Brand Apple.

Design minimale e di tendenza; accessibilità, leggerezza, rivoluzione; un CEO che è diventato quasi un mito e prezzi da capogiro. Tutto questo è Apple, quel Brand che tanto spesso viene portato ad esempio proprio per spiegare che cos’è, un Brand; e per dimostrare che, in fondo, le persone non acquistano prodotti.

Era il 1976 e, nella ridente località di Cupertino in California, U.S.A., tre personaggi iniziarono a commercializzare un personal computer dall’interfaccia più semplice e amichevole rispetto ai concorrenti dell’epoca. Questi tre individui erano Steve Wozniak, Steve Jobs e un poco lungimirante Ronald Wayne che cedette le sue quote appena 12 giorni dopo il lancio dell’Apple I.

Il resto è storia, e a noi in questo contesto interessa anche poco. Quello che oggi possiamo – e, davvero, dovremmo – imparare dalla Apple è che il Brand è una roba forte e, se riusciamo a controllare il nostro, possiamo davvero trasformare una attività nata in un garage in una multinazionale tra le più quotate al mondo.

Il successo della Apple non è nei suoi prodotti.

Perché la gente si mette in fila all’alba per accaparrarsi l’ultimissimo modello di iPhone? Perché sulla mia scrivania c’è un iMac? Per quanto io abbia cercato di giustificare l’acquisto di questo computer, dal costo di parecchio maggiore rispetto a quello di altri prodotti, adducendo ad una teorica superiorità dello schermo e ad un migliore funzionamento dei software di progettazione grafica, la verità è che ho voluto l’iMac perché mi piace.

L’iPhone non è più performante di altri smartphone. L’iMac non è un computer più veloce. Molti tablet sono superiori agli iPad. Chi se ne frega. Chi sceglie Apple non lo fa di certo in base alle considerazioni tecniche. Chi sceglie Apple, sposa un’idea.

Nel corso degli anni, e attraverso una strategia che prende in considerazione molto più delle sole campagne pubblicitarie, la Apple si è costruita una reputazione forte, si è posizionata come l’azienda che voleva aprire a tutti le porte del futuro attraverso la tecnologia… riuscendo, al tempo stesso, a trasformare i suoi prodotti in oggetti di design, esclusivi e simbolici per i quali siamo disposti a spendere cifre molto alte.

Insomma, cara Apple: chapeau.

Il successo della Apple è nel l’esperienza di Brand.

Come dice anche Simon Sinek nel suo famoso Ted Talk, Apple non vende oggetti ma un’idea.

Questa idea è stata studiata e raffinata al nanomentro, e viene ribadita attraverso una esperienza di Brand super-iper-completa: non c’è un solo elemento in tutto l’universo Apple che non concorra a rafforzare, ribadire, insistere su un unico messaggio.

Un fraintendimento molto comune è pensare che il Marketing corrisponda solo alla pubblicità: agli spot che girano in TV, alle campagne stampa, caso mai a qualche mail promozionale. Errore: tutto è marketing.

Anche l’arredamento e l’architettura dei punti vendita, con quelle vetrine che lasciano vedere tutto l’interno e il mobilio leggero e slanciato; anche la figura di Steve Jobs, che se vai a guardare da vicino ci sarebbe da parlarne per ore ma che, di base, è stato dipinto come un visionario per eccellenza; il design del packaging; la presentazione dei nuovi prodotti; il prezzo… tutto quanto contribuisce a plasmare l’esperienza di chiunque entra in contatto con Apple, fin da quando ne sente parlare per la prima volta.

Le lezioni di Brand che possiamo imparare dalla Apple.

Di Steve Jobs si possono dire molte cose, ma non che fosse uno sprovveduto. Studiando la sua carriera e la sua persona possiamo imparare parecchie lezioni di Marketing e di Branding.

Una, la principale, è questa: sforzarti di restare sempre convinta che, qualunque cosa tu voglia costruire, di sicuro ce la puoi fare. L’importante è partire da una Visione.

E poi?

Che per costruire un Brand forte dobbiamo lavorare sull’esperienza, su come ogni elemento si incastra con gli altri per creare un sistema fluido, piacevole, all’interno del quale far viaggiare il nostro interlocutore.
Che il Marketing non è “solo” la pubblicità, ma ogni cosa.
Che la semplicità è molto più apprezzata, perché la gente non ha né il tempo né la voglia di complicarsi la vita.
Che il detto “dai al Cliente quello che vuole” non ha senso.

Alcuni dicono: “date al cliente quello che vuole”. Non è la mia impostazione. Il nostro lavoro consiste nell’immaginare ciò che il cliente vorrà, prima ancora che lo faccia lui stesso. Se non sbaglio, una volta Henry Ford ha detto: “Se avessi chiesto ai clienti che cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce!” La gente non sa ciò che vuole, finché non glielo fai capire tu. Ecco perché non mi sono mai affidato alle ricerche di mercato – Steve Jobs

Che, una volta che hai la fiducia e l’interesse del Cliente, devi darti da fare per mantenerli.
Che quello che vendi davvero non è un prodotto, ma l’idea di come sarà la vita del tuo Cliente dopo che quel prodotto avrà risolto un suo problema o esaudito un suo desiderio.

E il bello è che la Apple non ha ancora smesso di insegnarci come funziona il marketing. Almeno per ora.

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